“2 giorni a letto dopo ogni partita” | Dramma Roma: dolore insopportabile e ritiro dal calcio
Racconto drammatico dell’ex Roma, ora costretto a ritirarsi dal mondo del calcio: “Due giorni a letto dopo ogni partita”
Può mai trasformarsi, il calcio, da una passione come un vero e proprio incubo per un atleta? A quanto pare sì. Il racconto, a dir poco drammatico, arriva direttamente da uno che ha giocato ad altissimi livelli nel corso della sua carriera calcistica.
Tanto da vestire, in passato, anche la maglia della Roma. Con i giallorossi, però, non ha avuto particolare fortuna per i tantissimi infortuni che lo hanno tenuto fuori, per un bel po’ di tempo, lontano dal terreno di gioco.
La sua ultima partita l’ha disputata il 9 maggio dello scorso anno. Poi il vuoto più totale. Dopo un periodo da svincolato ha preso l’importante decisione di ritirarsi dal mondo del calcio. In primis perché non aveva più stimoli e forza, dall’altra perché non ne aveva davvero più.
Un vero e proprio calvario quello che ha vissuto l’oramai ex calciatore che, nel corso della sua carriera in Italia, non ha vestito solo la casacca della Roma ma anche di un altro team importante come il Palermo. I rosanero, infatti, lo portarono nel nostro Paese.
Il dramma dell’ex Roma, il calcio era diventato un incubo: “Dolori ovunque”
Di notizie ufficiali, in merito al suo ritiro, nemmeno l’ombra. Anche se gli addetti ai lavori lo considerano già un ex calciatore. Javier Pastore, a 35 anni compiuti nel mese di giugno, sembra proprio non volerne più sapere del calcio. La sua ultima squadra è stata il Qatar SC. Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “La Nacion” ha parlato di tutti i suoi problemi che ha vissuto in questo settore. Un calvario dal punto di vista degli infortuni: all’anca, rottura del crociato, ai continui problemi al polpaccio e molto altro.
Troppo per l’argentino che stava vivendo il calcio come una vera e propria punizione. Addirittura si svegliava con il dolore e non riusciva a compiere nemmeno le cose più naturali come sedersi in auto ed alzarsi successivamente. Anche accomodarsi su una sedia era diventato una missione impossibile. Proprio la sua testa gli chiedeva di fermarsi. L’obiettivo era quello di non soffrire più.
“Un calvario, non ne potevo più”, il dramma raccontato dall’ex Roma
Se ha continuato a giocare a calcio è perché si è sottoposto a delle terapie innovative. Tanto da fare la cavia per la sperimentazione di nuove cure. Anche se tutto questo non ha mai migliorato del tutto la qualità della sua vita. Dopo un match era capace di restare a letto anche per due giorni di fila per via del dolore che accumulava.
Dopo essersi sottoposto ad una artroscopia nel 2020 migliorò molto fisicamente. Anche se il dolore tornò a bussare alla sua porta diversi mesi dopo. Tanto da arrivare ad un punto che giocare a calcio non era più un piacere, ma una punizione. Adesso, però, per Pastore sembra che le cose vadano meglio: “Ho fatto una sostituzione completa dell’anca sinistra. Faccio una vita normale. Ora sono felice“.