Ranieri, la prima pietra per ricostruire la Roma: la sua centralità la chiave per programmare il futuro
Con il ritorno di Ranieri in panchina, ed il successivo ruolo che il tecnico avrà in società la Roma getta le basi per una programmazione che possa rilanciare il club
Un signore del calcio italiano ed internazionale, ma soprattutto una figura di orgoglio e riferimento per la Roma degli ultimi 15 anni, Claudio Ranieri grazie al suo terzo ritorno sulla panchina giallorossa si dimostra ancora una volta un grande uomo ancor prima di un grande tecnico, ma soprattutto si va a prendere un posto che ad un’icona come lui non può che spettare di diritto.
Il suo ruolo all’interno della società può essere un grande passo in avanti per questo club, al quale manca da troppo tempo una figura che possa fare da collante tra il lato societario e tifosi, in particolare in un momento così difficile in cui le contestazioni sono all’ordine del giorno a causa di alcune scelte fatte dalla famiglia Friedkin.
La palla ora passa proprio nelle mani dei texani, che si dovranno dimostrare coerenti con le decisioni prese e quindi rispettare la voce dell’attuale manager, e non limitarlo ad essere una mera figura senza alcun potere decisionale. Dopo la pessima figura fatta con De Rossi ed una stagione in cui si prospetta il fallimento grazie a Ranieri si possono gettare le basi per una ricostruzione programmata, un qualcosa che anche a causa dei recenti problemi finanziari non è stato possibile attuare.
Secondo quanto si legge nel comunicato emanato dalla società avrà infatti voce in capitolo anche sulla scelta del prossimo allenatore e sarà anche consulente della proprietà per tutte le questioni sportive. Un traguardo questo festeggiato dai tifosi, arrivati a centinaia per salutarlo nel giorno del suo ritorno nella capitale, convinti che possa essere lui l’uomo giusto per ridare finalmente un’anima a questa squadra.
Ranieri, dopo le critiche alla società è pronto a cambiare la Roma
Solo poche settimane fa l’addio di De Rossi venne accolto con scetticismo anche dall’attuale tecnico giallorosso Claudio Ranieri, che criticò duramente la società accusandola di mancare di programmazione: “La Roma sembra un’anima fredda, senza personalità. Non ho capito come si sono comportati con De Rossi: se lo confermi e gli fai un contratto di tre anni, stai dicendo a tutto il mondo che stiamo costruendo una nuova squadra. A quel punto dai il tempo al tuo giovane allenatore di poter fare il suo lavoro. Non puoi mandarlo via dopo quattro giornate. Per cosa? Allora vuol dire che hai sbagliato la programmazione prima. Alla Roma manca una figura di riferimento. Non si possono colpevolizzare i Friedkin fino in fondo, perché ci hanno messo tanti soldi. Ma stanno dimostrando che solo i soldi non bastano”.
Con una figura come lui all’interno del club una situazione così probabilmente non si sarebbe andata a creare, e proprio questa può essere l’arma in più della famiglia Friedkin, ovvero avere un uomo che conosce l’ambiente romano, ma che soprattutto capisce di calcio giocato e che gode del rispetto dei suoi colleghi. Una figura che può aiutare concretamente a gettare le basi per costruire una Roma che possa tornare ad esprimersi ad alti livelli e possa tornare a sollevare trofei.
Ranieri atto terzo: questa volta forse la più difficile
Dodicesimo posto in campionato e diciannovesimo nella classifica unica del nuovo format dell’Europa League, una situazione disastrosa dalla quale sembra difficilissimo uscire. Quello che è ancora più preoccupante però è il morale dei giocatori, che stanno accusando in prima persona questa difficilissima situazione, e che non sembrano riuscire ad uscire dal tunnel della mediocrità vista nelle ultime partite.
Quella di quest’anno potrebbe essere la più difficile delle missioni per Claudio Ranieri, chiamato a ricostruire gli uomini ancor prima che i risultati, e farlo potrebbe richiedere diverso tempo, tempo che però la Roma non ha visto il dispendioso calendario che la attende. I giallorossi nelle prossime gare dovranno infatti affrontare Napoli, Tottenham e Atalanta, tre partite che potrebbero dire molto sul futuro a breve termine della rosa, che in caso dovesse andare incontro a tre sconfitte rischierebbe di compromettere definitivamente il percorso in entrambe le competizioni.