Ranieri, le prime parole dopo il ritorno: “Ora tocca a me. Friedkin? Lo ringrazio per avermi riportato a casa”
Protagonista assoluto della giornata di oggi Claudio Ranieri, entusiasta del suo ritorno come allenatore nella Roma dei Friedkin
La Roma riaccoglie Claudio Ranieri, al suo terzo mandato come allenatore e con un futuro come consulente del club. Il tecnico non ci gira intorno e prende subito la parola nel corso della sua prima intervista:“Prima di iniziare con le vostre domande, volevo mettere i puntini sulle “i”. Io avevo smesso di allenare, ho avuto più richieste in questi mesi rispetto a quando ho vinto il campionato con il Leicester. E ho sempre detto di no. Ho detto che sarei tornato o per la Roma o per il Cagliari, ma ero convinto di andarmene per i fatti miei, di guardare il calcio da un altra parte.
“Il fato ha voluto che fossi tornato a casa, evidentemente, ho iniziato alla Roma da calciatore e finirò da dirigente e calciatore”. L’ex Cagliari l’aveva definita una Roma fredda e senza personalità, un tema discusso direttamente con i Friedkin: “Gliel’ho detto e mi ha lasciato a bocca aperta per le parole che ha usato e per il bene che vuole a questa squadra, a questa città e a questo club, non perché gli appartiene, ma perché sente un legame profondo. Ora tocca a me, con la mia esperienza e il mio modo di lavorare. Mi auguro di riuscire nel compito che mi ha affidato”.
Il tecnico ha poi aggiunto: “Lo ringrazio per avermi riportato a casa, alla mia Roma. I tifosi sanno che se dico A, farò tutto per raggiungere A, senza tergiversare. Questo è ciò che mi sento di dire a voi e a tutti. Sulla possibile disposizione in campo Ranieri ha dichiarato: “Credo che ormai non esista più un sistema di base, anche Gasperini non gioca solo a 3 e ha costruito la squadra in 9 anni. Quindi dirvi che giocherò in un certo modo adesso non sarebbe onesto. Devo prima vedere chi è in buona forma, non è una questione di moduli, ma di giocatori: voglio atleti che sputino sangue sul campo e che non mollino mai”.
“Prima di tutto sono un tifoso, poi un allenatore. Io sono più tifoso di tutti i tifosi: una volta a Genova vincevamo 3-0, abbiamo perso 4-3, sono entrato negli spogliatoi e ho detto: ‘Signori, arrivederci’. Chiedo ai tifosi di starci vicino, giocare con il pubblico che ci fischia è la cosa più difficile che ci sia. Capisco il malcontento, ma vi garantisco che non era per mancanza di impegno. Li vedevo, i giocatori correvano, spesso a vuoto, ma ci mettevano tutto. Voglio una squadra e un pubblico coesi, qui siamo una famiglia, questo è quello che ho detto nel mio primo discorso rivolgendomi non solo alla squadra ma a tutti i miei collaboratori. Voglio che i tifosi vedano una squadra che lotta fino all’ultimo secondo, questo è ciò che mi sento di promettere ai tifosi e a me stesso.
Ranieri: “Obbiettivo? Cercare di dare il massimo. Totti? Prima riportare la Roma in alto
Nel corso della conferenza stampa non si poteva non parlare di obbiettivi, ma anche di uno dei nomi più discussi nel panorama giallorosso, ovvero quello di Totti. Ranieri ha così risposto: “L’obbiettivo specifico è cercare di fare il massimo. Non mi voglio precludere niente, so che ci sono difficoltà ma io sono una persona positiva. Non mi concentro su ciò che è andato male, sono sempre positivo fino in fondo. Sono vicino alla famiglie Friedkin, lavoriamo insieme per fare tutto nel miglior modo possibile. Parleremo, decideremo, cercheremo di sbagliare il meno possibile, perché solo chi fa sbaglia. Il presidente vuole una squadra società seria, ha fatto molti cambiamenti, vedendo Trigoria non la riconoscevo più. Stanno facendo molte cose belle, la squadra è la cosa più importante, è il nostro biglietto da visita. Roma è conosciuta in tutto il mondo e il presidente vuole che sia conosciuta”.
Su Totti: “È logico che adesso la cosa principale è riportare la squadra in alto, poi si parlerà sicuramente con Francesco, se ci può dare una mano vediamo quello che può dare. Questo non significa che tornerà sicuramente. Acquisti per gennaio? No, perché fatemeli conoscere, la Roma ha preso tanti giovani, tutti validi, ma i giovani vanno inseriti in una squadra compatta. Vediamo quelli che sono bravi, poi se c’è l’opportunità son sicuro che mi accontenteranno”.
Ranieri: “Devo dare il massimo. Non è possibile vedere la Roma in questa situazione”
Un uomo con le idee chiare, come non si vedeva da tempo dalle parti di Trigoria. Ranieri è un fiume in piena e le sue parole non possono che far ben sperare i tifosi: “Non mi interessa. Perché se vado a vedere quello che è successo ieri non raccapezzo più niente. È arrivata una nuova persona, un nuovo allenatore, gli è stata data carta bianca e io devo fare il massimo con questi giocatori. Per cui non mi interessa a me quello che è successo prima. Io devo vedere quello che mi succede da oggi in poi. Da oggi in poi io sono il responsabile. Per quanto riguarda Soulé e Dybala, io credo che possano giocare bene. La squadra è tutta composta da equilibri. Io credi di sì, però questo non sento di prometterlo, perché se poi non lo sento, non faccio una cosa che non sento. Voglio il massimo da voi, mi dovete dare tutto, tutto perché non è possibile vedere la Roma in questa situazione. Però voglio che voi portiate gioia, qui si viene a lavorare seriamente ma con il sorriso. Io non accetto che si vada in un posto di lavoro, facciamo stare il calcio, in un posto di lavoro con un viso preoccupato e tutto perché ci si annoia. Noi siamo delle persone super fortunate perché ci siamo scelti il mestiere. Ci sono milioni di persone che non ce l’hanno innanzitutto e che neanche se lo possono scegliere. E allora noi, proprio per queste persone che non hanno la nostra fortuna, dobbiamo venire qua con un sorriso largo e dare tutto nel campo. Lavorare con serenità, con rabbia, con determinazione perché solo così si ottengono i risultati. Ed essere ambiziosi. Gli ho detto ragazzi, ve lo risentirete dire perché quando arriveranno tutti parlerò a tutti”
“Ghisolfi mi ha chiamato lunedì mattina e mi ha detto Claudio vorrei parlare con te, è venuto a casa mi a e mi ha detto che il presidente ci aspetta a Londra. È stato deciso così, allenatore, dirigente, persona vicina al presidente per cercare di fare tutti insieme il meglio per la Roma. Il tecnico ha poi parlato di Dybala e Hummels e del loro possibile impiego nelle prossime settimane: “Se giocherà Hummels? Vediamo, pure lui ha una certa età. Io scelgo chi mi fa vincere, al di là del sistema, poi posso sbagliare. Per quanto riguarda Dybala ho detto al presidente che faccio come mi pare. Io non voglio sapere se ha clausole o non ha clausole. Certo poi starò li a decidere quanto può giocare. Per me lo farei giocare 90 minuti tutte le parite. Lo potrà fare? Ho i miei dubbi, però se ce la fa io non lo levo.