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Devo farlo per mantenermi | Era un asso della Nazionale: oggi si è ridotto a vivere così

La Coppa del Mondo - Foto Lapresse - Ilromanista.it
La Coppa del Mondo – Foto Lapresse – Ilromanista.it

Dal posto da titolare in Nazionale al baratro, il triste destino di uno dei giocatori più rappresentativi di inizio secolo

I gironi di Nations League sono terminati, con la sconfitta subita dall’Italia per mano della Francia e che è costato il primo posto che avrebbe agevolato la qualificazione ai prossimi Mondiali del 2026. Un impegno da non fallire quello degli azzurri che non hanno staccato il pass per la massima competizione per le Nazionali per due edizioni di fila.

E pensare che a luglio i protagonisti della storica vittoria del Mondiale del 2006 si sono ritrovati per una cena a Viareggio, in compagnia del commissario tecnico Marcello Lippi.

Un’impresa sportiva che è ricordata con affetto da tutto il popolo azzurro a distanza di anni, con molti ex giocatori che ora hanno preso il tesserino da allenatore e si sfidano in panchina.

Una rosa composta da fuoriclasse che non era data per favorita ma che ha saputo ribaltare i pronostici con prestazioni di alto livello e una sinergia totale all’interno dello spogliatoio.

Che tipo di calcio era quello di inizio secolo in Italia

Era un mondo del calcio diverso rispetto a quello di oggi, con la serie A che era ancora il campionato più seguito d’Europa, prima di un periodo d’anonimato interrotto dai recenti ottimi risultati delle nostre squadre in campo internazionale.

Giocare nei principali club italiani era un motivo di vanto per chiunque e un’ambizione per i migliori profili a livello mondiale. Ha indossato la maglia dell’Inter nella stagione 2000/01 una vera icona del calcio turco, un centravanti che non ha avuto vita facile una volta terminata la sua carriera da calciatore.

Hakan Sukur in campo con la maglia della Turchia - Foto Lapresse - Ilromanista.it
Hakan Sukur in campo con la maglia della Turchia – Foto Lapresse – Ilromanista.it

Da attaccante in serie A all’esilio, il triste declino di un idolo della Nazionale

Da sempre attivo nelle battaglie sociali, ha sposato cause politiche contrarie al governo di Erdogan ed è stato costretto a lasciare la propria patria, con una sentenza di condanna a morte che gravava sulla sua testa. La confisca dei beni, il blocco dei conti correnti e il ritiro della nazionalità turca lo hanno spinto a trasferirsi in America.

Adesso Hakan Sukur fa l’autista Uber e arrotonda vendendo libri. Accettare l’esilio sotto minaccia della propria vita è stato un trauma e il suo sogno è di tornare in Turchia. Finché resterà in carica Erdogan tutto ciò non sarà possibile.