La parabola ascendente di Manu Koné: il pilastro del centrocampo che ha stregato anche Dechamps
Manu Koné è senza dubbio uno dei calciatori più in forma nella Roma, e adesso anche in patria stanno riconoscendo le sue abilità
Se c’era un reparto dove la Roma sembrava andare particolarmente in affanno quello era proprio il centrocampo. La manovra romanista risultava spesso sterile e prevedibile, a causa dei ritmi di gioco dettati dal tandem Cristante Paredes, due calciatori che non hanno mai garantito quel cambio di passo necessario nel trasformare l’azione da difensiva a offensiva.
Un’altra grande pecca della maggior parte degli interpreti in mediana era l’incapacità di legare le due fasi, rendendo così la squadra spesso spezzata nelle due metà campo. Questo fattore ha favorito gli avversari non solo in fase di non possesso, avendo il tempo di potersi ricompattare prima che la formazione capitolina riuscisse ad imbastire una trama pericolosa, ma anche in contropiede.
Quest’anno in particolare si sono viste tutte le criticità che i giallorossi hanno avuto negli ultimi anni, e questo è dovuto in parte alla significativa rivoluzione che ha avuto lo spogliatoio, con diversi arrivi che hanno faticato a trovare la forma migliore, e allenatori che ci hanno messo più del dovuto a trovare la giusta formula.
In questo periodo che definire nero sarebbe un eufemismo sono pochi i calciatori romanisti che sono riusciti a distinguersi, uno di questi è senza dubbio il centrocampista francese Manu Koné, che quando chiamato in causa è sempre risultato tra i migliori in campo, e adesso anche in patria stanno cominciando ad apprezzare le sue doti.
Manu Koné, l’uomo in più del centrocampo romanista
Per doti atletiche e caratteristiche tecniche Manu Koné rappresenta una ventata d’aria fresca per la mediana della Roma. Il francese ha dimostrato sin da subito una predisposizione al gioco in verticale, provando a creare superiorità numerica sfruttando le sue doti nel dribbling e la sua velocità, un qualcosa che appunto non potevano garantire Cristante e Paredes, che non hanno questo tipo di giocate nelle loro corde.
Insieme a Pisilli, Ranieri potrebbe avere tra le mani un reparto finalmente capace di legare la manovra e di garantire la giusta velocità nel trasformare l’azione in offensiva. Quello che ha stupito però sono anche le sue grandi doti in fase difensiva, che gli permettono di collezionare percentuali elevate in termini di recupero palla, non a caso infatti con la nazionale francese viene schierato mediano nel 4-3-3 di Dechamps. Considerando i prezzi di oggi l’investimento fatto dalla società di circa 20 milioni di euro, di cui 17 di parte fissa più bonus, si potrebbe definire più che azzeccato, con la speranza che possa ancora crescere sotto la guida del nuovo tecnico.
Manu Koné, dopo la Roma si prende anche la Francia: ha stregato Dechamps
Gia in passato Dechamps aveva dimostrato un particolare apprezzamento verso l’attuale centrocampista giallorosso: “Era già entrato in campo contro l’Italia. Ha fatto una buona partita, anche se ha fatto un intervento ed è stato ammonito molto presto. Per un centrocampista difensivo non è l’ideale ricevere un cartellino giallo a inizio partita. Ricordo che Paul Pogba alla sua prima partita prese un cartellino rosso. Non voglio paragonarlo a Paul, ha ancora un po’ di strada da fare”.
Possiamo tranquillamente dire che Manu Koné sia sulla strada giusta, soprattutto dopo quanto dimostrato proprio contro l’Italia, risultando il padrone assoluto del centrocampo nel ruolo che una volta il commissario tecnico francese affidava a Kanté.