Ranieri e il rebus attacco: i numeri a ribasso di un reparto in sofferenza da cui può arrivare la svolta
Il nuovo tecnico Claudio Ranieri è già al lavoro per plasmare la sua Roma, la prima mossa non può che essere migliorare la produzione offensiva
Un avvio di stagione in cui la Roma ha fatto molta fatica sia a segnare che a riuscire ad imbastire trame pericolose in fase di recupero palla. Troppo spesso la manovra giallorossa è risultata sterile e prevedibile, fattore che ha limitato il reparto offensivo, dove si registrano numeri da incubo.
L’unico che è riuscito a mettere insieme numeri di un certo livello è stato Artem Dovbyk. L’ucraino infatti dopo un iniziale periodo di appannamento è riuscito poi a caricarsi il peso dell’attacco sulle spalle, riuscendo a trovare spesso la via del gol, gol peraltro importantissimi visto che nella maggior parte dei casi la sua marcatura è riuscita a sbloccare il match.
Se da un lato il centravanti è riuscito a mantenere alta l’asticella lo stesso non si può dire per i suoi compagni, Dybala compreso. L’argentino ad oggi illumina il campo con le sue giocate come un faro nella notte, riuscendo a garantire un apporto in fase offensiva come pochi altri sanno fare, eppure anche nel suo caso le statistiche in termini di produzione di gol lasciano molto a desiderare.
In dodici presenze tra campionato ed Europa League infatti La Joya è riuscito a timbrare il cartellino solo in due occasioni, di cui una su rigore contro l’Udinese, decisamente troppo poco per un talento del suo calibro.
Roma, i numeri a ribasso di un reparto in sofferenza
Nelle dodici partite giocate in Serie A la Roma è riuscita a segnare a malapena 14 gol, un bottino decisamente misero, soprattutto se paragonato a quello delle dirette pretendenti per un posto in Champions League. Tra le attuali prime sette infatti la squadra ad aver segnato di meno è il Napoli di Antonio Conte, che ha fatto registrare 19 marcature, ben 7 in più rispetto ai giallorossi, ma con una differenza reti che non ha nulla a che vedere con la formazione allenata da Ranieri: solo nove gol subiti a discapito dei 17 della Roma.
Le prime mosse del nuovo tecnico dunque non potranno che essere improntate a migliorare queste statistiche, ma per farlo bisognerà per prima cosa mettere con più frequenza Dovbyk nelle condizioni migliori per segnare, limitandone i compiti difensivi in fase di non possesso, ma soprattutto riuscire a trovare il giusto equilibrio tra gli elementi che giocheranno a supporto della punta, che dovranno essere il fulcro del gioco offensivo rifinendo l’azione negli ultimi 20-25 metri, un qualcosa che fino ad oggi non è riuscito benissimo a Dybala e Pellegrini, con quest’ultimo finito ancora di più al centro delle critiche e che vede ancora a zero la casella delle reti complessive in stagione.
Roma, le seconde linee un problema ereditato da Ranieri
Un altro dei problemi di questa squadra risultano essere le seconde linee e la mancanza di sostituti di livello. Se ci soffermiamo sul reparto avanzato infatti l’unico calciatore con cui far rifiatare Dovbyk risulta essere Eldor Shomurodov, rivelatosi non all’altezza di questo compito anche a causa del tipo di lavoro richiesto dai precedenti allenatori.
L’esplosione di Pisilli e di Koné finora una risulta una delle poche note positive di quest’anno, il problema è che già in passato il tandem Paredes Cristante ha già dimostrato di non essere il motore giusto per una squadra che ha già fin troppe difficoltà nel ribaltare velocemente l’azione. Un problema che da troppo tempo si ripete anche sulle fasce, in particolare sui terzini, dove Angelino risulta essere l’unico interprete affidabile. Ranieri avrà dunque molto lavoro da fare, ma questo non ha mai spaventato il mister, che come sappiamo darà tutto se stesso per sbrigliare il bandolo della matassa giallorossa.