“È solo colpa mia” | Da erede di Totti a impiegato: per l’ex Roma è finita per sempre
Da essere considerato l’erede di Francesco Totti fino a diventare impiegato. Per l’ex giallorosso non ci sono più speranze
Non tutti i calciatori possono realizzare il loro sogno di arrivare in Serie A e diventare un atleta affermato in questo mondo. Ovviamente ci vuole una bella dose di fortuna, ma soprattutto tanto lavoro e sacrifici.
Lo sa benissimo Francesco Totti che, a differenza dei suoi ex colleghi, aveva certamente qualcosina in più ma che comunque le cose (e soprattutto la stima) se l’è guadagnata sul campo. Anni fa, però, c’è chi aveva addirittura trovato un suo possibile erede.
Peccato, però, che il personaggio in questione ha deluso le aspettative calcistiche. Probabilmente se stesso in primis visto che adesso si ritrova ad essere impiegato in una ditta.
Per carità, contratto a tempo indeterminato e lavoro sicuro (difficile in questo periodo), anche se il sogno di diventare un calciatore professionista l’ha dovuto per forza chiudere in un cassetto. Anche se le sue “piccolissime” soddisfazioni se l’è tolte.
Da possibile erede di Totti ad impiegato in una ditta, il racconto dell’ex giallorosso
Luciano Spalletti lo aveva portato in prima squadra in più di una occasione, facendolo esordire per dieci minuti in un match di Coppa Italia contro il Torino. Nel centro sportivo di Trigoria ha avuto la possibilità e l’onore di allenarsi con grandi campioni. Come riportato in precedenza per diventare un calciatore professionista e trasformarlo nel lavoro della tua vita bisogna avere a favore molti fattori. Altrimenti rischi di diventare come quei tanti che non ce l’hanno fatta. Proprio come è successo a Claudio Della Penna. Il classe ’89 aveva tutto quello che serviva per diventare un top.
Tanto è vero che lo paragonavano al “Pupone” per le sue giocate e fantasia. L’ex giallorosso viene ricordato soprattutto per la sua figurina “Panini” molto discutibile (farsi un giro in rete per dare il proprio responso). La Roma, però, non ci credeva più di tanto. Così iniziò un lungo giro di prestiti: Pistoiese, Gallipoli e Ternana. Fino a quando non gli venne rinnovato il contratto. Palestrina (dopo un anno in cui smise di giocare), Boreale, Tor Sapienza, Certosa ed Ottavia. Non club di primo livello. Segno del fatto che Claudio non aveva più possibilità per mirare in alto.
Da erede di Totti ad impiegato in una ditta, la debacle dell’ex giallorosso
Le soddisfazioni, però, se l’è tolte con la Nazionale Under 20 azzurra in cui disputò un Mondiale da protagonista. Poi l’eliminazione, ai quarti di finale, contro l’Ungheria. Cosa fa adesso Claudio? Si diverte sempre con il calcio dilettantistico, ma il suo lavoro principale è quello di impiegato in una ditta di trasporti. Se non ha raggiunto livelli altissimi, però, la colpa la dà solo ed esclusivamente a sé stesso. Come ha rivelato in una intervista rilasciata al sito “Goal.com”.
“Se non ho ottenuto di più dal calcio è solo per colpa mia. Mai avrei pensato che Florenzi arrivasse in A. Nulla contro di lui, ma speravo che ci arrivasse Simonetta. Ed invece me lo sono ritrovato contro in Serie D“. A Trigoria ci è ritornato, ma da avversario in una amichevole. Pensare che quella partita non avrebbe dovuto disputarla visto che aveva prenotato le ferie in Puglia.