L’ex Roma Sebino Nela ha commentato la vicenda del malore di Edoardo Bove durante un’intervista al Corriere Della Sera, ecco le sue parole
Sebino Nela ex Roma ha rilasciato una lunga intervista nella quale ha parlato del malore che ha colpito Edoardo Bove. Anche lui come il centrocampista della Fiorentina ha vissuto un momento simile, ed ha voluto riviverlo ai microfoni de Il Corriere Della Sera, ecco le sue parole:
“Napoli-Roma una bella giornata di sole, nella nostra area di rigore, sotto la Curva A, quella a destra della tribuna centrale, salto per prendere un pallone. E in un attimo fu il buio. Il mio compagno di squadra Dario Bonetti mi aveva colpito alla testa con una gomitata. Ebbi un arresto cardiaco. Fui salvato dall’immediato intervento di due grandi persone nella storia della Roma che oggi non ci sono più: il medico sociale Ernesto Alicicco e il massaggiatore Giorgio Rossi. Mi dissero che mi fecero la respirazione bocca a bocca che mi salvò”.
Nela ha poi aggiunto: “Mi ripresi uscendo dal campo con le mie gambe. La gara proseguì, ma da allora per avere l’idoneità per giocare dovetti andare tutte le estati a fare degli esami specifici a Trento: ogni volta con un’ansia incredibile. La mia, però, rispetto a molti altri casi, fu una storia “semplice” nella sua drammaticità: c’era stato un chiaro evento traumatico».
Nel corso dell’intervista però l’ex difensore ha raccontato anche un altro aneddoto che riguarda Manfredonia, anche lui accasciatosi per un malore in campo, una scena che mise molta paura nell’ex Roma.
Nela ha raccontato così l’episodio che vide coinvolto Manfredonia: “Il dottor Alicicco, sempre lui, fu decisivo: con la punta delle forbici aprì la bocca di Lionello per permettere la respirazione. Aveva le mascelle serrate e la bava alla bocca. L’ambulanza era a disposizione. E la fortuna ulteriore fu che l’ospedale Maggiore era vicinissimo allo stadio. Quell’infarto fu trattato con tempistiche eccezionali. Non sempre accade, ma quella volta andò bene, perché rispetto a Napoli, c’era una lesione cardiaca e non un trauma a provocare il malore”.
L’ex Roma ha voluto anche mandare un messaggio a Bove: “Adesso Edoardo deve solo stare tranquillo, pensare a guarire. Decideranno i medici, in base alle analisi che stanno effettuando, le ragioni di questo malore. Ho letto tante cose: valgono solo le parole degli esperti. Poi ci sarà tempo per decidere cosa fare in futuro. L’importante è che guarisca”.
L’ex difensore ha voluto mandare un messaggio di calma al ragazzo, che avrebbe dichiarato di voler tornare al più presto in campo: “Capisco Bove: ho letto che ha chiesto quando potrà tornare a giocare. È normale, passata la paura del momento, che poi non ricordi in modo dettagliato, come accadde a me, guardi al futuro, alla tua vita di calciatore, specie per Edo che ha 22 anni. Ma adesso ci vuole la tranquillità che porta alla guarigione. È circondato da tantissimo affetto: la famiglia, innanzitutto.”
Nela ha poi aggiunto: “Ma anche la società che si è dimostrata straordinaria, come tutti i suoi compagni di squadra. E gli attestati di affetto e di stima che sono arrivati da tutto il mondo e in particolare da Roma, dai tifosi romanisti. Il ragazzo ora deve solo attendere di sapere che cosa è successo. La vita è la cosa più importante. Io ci sono passato, mi permetto di insistere