“È in terapia intensiva”: Roma in lacrime, necessario l’intervento immediato | Destino appeso a un filo
Stagione davvero sui generis per una Roma che ne sta vivendo di tutti i colori. Destino appeso a un filo, necessario un intervento.
Olimpico sold out, Olimpico mezzo vuoto e da contestazione. È la fotografia di una Roma passata dall’entusiasmo generale esistente sotto la gestione di Mourinho, dove sono arrivate due finali europee e una Conference League, al disamore per la squadra giallorossa.
Il filo conduttore di questo crollo sono stati i Friedkin, proprietà mai veramente amata dalla tifoseria giallorossa a cui gli si è sempre imputata una colpa atavica: la lontananza (fisica e mentale) dalla Capitale. La mancanza di chiarezza di programma presenti e futuri, il classico carico da novanta.
Così è stato dopo l’esonero di Mourinho. Così è stato dopo l’assurdo esonero di Daniele De Rossi, tra l’altro avvenuto a stretto giro di posta dalla firma di un triennale. Errori tanti. Per certi versi inspiegabili.
La voglia di cedere Dybala manifestata con l’acquisto di Soulé, per il quale sono stati spesi 30 milioni di euro. Gli oltre venti per Le Fee, altro panchinaro. Più in generale una campagna acquisto da oltre cento milioni, ma con buchi in ogni reparto.
Di male in peggio
Le scelte di Lina Souloukou non hanno portato affatto risultati: la voglia di esonerare De Rossi mettendo sotto contratto un allenatore che non c’entrava nulla con il gruppo squadra creato in estate. E ancora, le sue dimissioni indotte dalla società. I risultati negativi sono stati la logica conseguenza di scelte completamente sbagliate.
“La Roma consegnata da Juric a Ranieri è in terapia intensiva. Ha singoli, ma non c’è gioco. È un momento in cui il gruppo è talmente scarico che anche i giocatori più bravi si sono persi. E Ranieri dovrà essere bravo a recuperarli”.
Un radicale cambiamento
Il commento di Fabrizio Aspri è la fotografia di una Roma che ha avuto bisogno di un intervento immediato da Claudio Ranieri, che deve essere però soltanto un punto di partenza, perché nonostante il pari di Londra contro il Tottenham, c’è tanto da fare.
“Il mister ha trovato tutti sotto livello – prosegue Aspri – non ne ha trovato uno che poteva essere ritenuto buono dal punto di vista fisico e carico emotivamente”. I problemi della Roma, che fanno piangere i tifosi, fino ad allontanarsi dal quell’”unico, grande, amore”, vanno ben oltre una classifica deficitaria. “Un’epidemia di negatività – chiosa Aspri – sciatteria e pochezza che ha preso tutti i giocatori. Evidentemente qualcosa sta succedendo dentro Trigoria”. Serve un radicale cambiamento, in primis da parte dei Friedkin.