Il Var non convince più: rivoluzione totale in Serie A | Cambiamento epocale
Ecco come cambierà lo strumento tecnologico che ha diviso proprio tutti. Le nuove istruzioni per mettere fine alle polemiche.
Tra sogno e realtà qualcosa di grande in fondo si potrebbe anche fare. Il VAR come strumento ha dimostrato nell’ultimo periodo tutti i suoi limiti. Non c’è giornata di Serie A che venga archiviata senza polemiche. Che cosa si può fare?
Come hanno evidenziato alcuni addetti ai lavori, ciò che manca essenzialmente è quella uniformità di giudizio che restituirebbe qualche punto a diverse squadre in classifica. Ci si sta chiedendo proprio in questi giorni quale possa essere l’evoluzione di questo VAR.
L’arbitro non sembra sempre essere a suo agio e ha probabilmente perso una parte di libertà di scelta. Anche nell’ultima giornata di Serie A le polemiche non si sono certamente placate.
Nessuno vuole mettere in discussione la buona fede dei direttori di gara ma un cambiamento sembra ormai necessario. Si tratterebbe in realtà di una vera e propria rivoluzione. Alcuni allenatori non vedono l’ora che vengano applicate queste nuove indicazioni.
Rivoluzione in Serie A
Come è stato applicato finora il VAR e cosa possiamo imparare ad esempio da altri sport, che accettano in maniera molto più elegante le decisioni arbitrali? Per garantire massima uniformità di giudizio, gli organi competenti sono al lavoro per migliorare la situazione.
Come riportato dalla Gazzetta dello Sport l’Associazione italiana arbitri ha il suo nuovo presidente, il 36° nella storia dell’organizzazione: si tratta del 59enne Antonio Zappi che ha battuto, nelle elezioni tenutesi in un hotel della Capitale, Alfredo Trentalange col 72,3% dei voti (673) contro il 26,4% (246) del rivale, mentre le schede bianche sono state 11.
La novità: VAR autonomo nella chiamata
Le parole del nuovo presidente dell’AIA vanno in una direzione ben precisa. Stiamo parlando della possibilità del Var a chiamata. “Sono particolarmente favorevole, credo che una giustizia sostanziale debba prevalere. Mi piacerebbe che un capitano o un allenatore potesse alzare il braccio per chiedere una ‘on field review’, vorrei che il rugby insegnasse al calcio questa capacità di aprirsi alla trasparenza totale, mentre sarei favorevole alla commercializzazione degli audio tra arbitri e sala Var, come succede con i GP di Formula 1″.
Vedremo se e come verranno applicate queste novità, con l’obiettivo della trasparenza che ancora sembra essere lontano rispetto alla percezione dei tifosi. “Vorrei avere un tasto rosso e uno verde che consentano di comprendere la comunicazione tra terreno di gioco e sala Var per sapere il percorso che ha portato a una decisione”.