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Con Ranieri è una Roma d’attacco: l’equilibrio diventa l’imperativo per la continuità

Con Ranieri è una Roma d'attacco: l'equilibrio diventa l'imperativo per la continuità
Claudio Ranieri (LaPresse) – IlRomanista.it

Con Ranieri la Roma è tornata ad avere una grande produzione offensiva, ma quello che manca ora è la solidità in fase di non possesso

Una Roma timida, sofferente e prevedibile nella costruzione della manovra offensiva, questa era la squadra prima dell’arrivo di Ranieri, con tanti calciatori che ormai si sentivano alla fine del loro ciclo in giallorosso e una situazione critica dal punto di vista mentale, come testimoniano i risultati di inizio stagione.

Un esempio lampante è Leandro Paredes, che già con De Rossi stava dando segnali di decadimento e che con Juric sembrava ormai destinato al ritorno in Argentina, rinato sotto la guida del tecnico romano, che gli ha fatto ritrovare fiducia affidandogli le chiavi della regia romanista con prestazioni decisamente positive che gli hanno permesso di mettere in panchina Enzo Le Fee, sul quale la società aveva investito ben 23 milioni di euro.

La formazione capitolina subiva decisamente troppo in fase di non possesso, al punto che lo stesso De Rossi aveva optato per un cambio di modulo che consentisse una maggiore densità e compattezza ogni qual volta gli avversari riconquistassero il pallone, ma questo troppo spesso ha limitato la trama offensiva, anch’essa troppo dipendente dallo stato di forma (e la presenza in campo) di Paulo Dybala, che ancora oggi resta comunque il punto di riferimento negli ultimi 20-25 metri.

Anche Ranieri, nonostante anche in allenamento abbia provato più volte a tornare alla difesa a quattro, si è dovuto “arrendere” all’idea di affidarsi ai tre centrali, con la differenza che adesso la formazione capitolina è riuscita ad aumentare le proprie statistiche offensive, anche se la continuità fatica ancora ad arrivare.

Una Roma all’attacco: con Ranieri si segna molto di più

I pochi gol segnati la Roma se li porta ancora dietro dal gioco difensivista di José Mourinho, una sua idea tattica che grazie anche al grande lavoro mentale svolto sui giocatori nei primi anni è riuscito a portare grandi risultati, ma che dal suo addio non ha portato i giusti risultati, con i giallorossi che spesso hanno faticato a trovare il risultato anche a causa di una trama di gioco spesso prevedibile, fattore che con Ranieri ha subito una netta svolta.

Nelle poche settimane di lavoro sotto la sua guida infatti la formazione capitolina ha fatto registrare tre gol contro il Braga, quattro contro Lecce e Sampdoria, cinque contro il Parma e ben due in trasferta contro il Tottenham, numeri importanti, e che stanno aiutando la squadra ad uscire dal momento di crisi e soprattutto che ci stanno allontanando dalla lotta per non retrocedere.

Con Ranieri è una Roma d'attacco: l'equilibrio diventa l'imperativo per la continuità
Claudio Ranieri e Paulo Dybala (LaPresse) – IlRomanista.it

Equilibrio la parola d’ordine per trovare la continuità

Questa grande produzione offensiva è figlia del grande lavoro svolto dal tecnico dal punto di vista mentale, con i calciatori che sentendo la fiducia riescono ad esprimersi al meglio delle proprie possibilità. Quello che però adesso manca è una continuità di risultati che possa consentire di provare davvero a lottare per un posto in Europa, anche se non in Champions League, visti i tanti, troppi punti che separano Pellegrini e compagni dal quarto posto.

Per farlo sarà necessario ritrovare quell’equilibrio in difesa che aveva contraddistinto la squadra sotto la guida di Mourinho, e per farlo il tecnico ha deciso di puntare su Hummels, un campione che adesso sta tornando ai livelli a cui ci aveva abituato con il Dortmund, e che ha il giusto carattere per guidare i suoi compagni di reparto. Con lui la Roma sta piano piano ritrovando solidità e consapevolezza, ma come dimostra la sconfitta contro il Como non ci si possono permettere cali di concentrazione.