Home » Vieni giù che ti dobbiamo picchiare | Mondo del calcio sconvolto: la denuncia è gravissima

Vieni giù che ti dobbiamo picchiare | Mondo del calcio sconvolto: la denuncia è gravissima

Mondo del calcio sconvolto
Calciatore brutalmente aggredito – IlRomanista.it (Foto Facebook)

Mondo del calcio sconvolto dalla brutale aggressione subita dall’atleta, la denuncia del calciatore è gravissima

Un episodio che difficilmente l’atleta potrà mai dimenticare dalla sua vita visto che è stato vittima di una brutale aggressione. Il tutto è avvenuto il 25 dicembre, nel giorno di Natale, ovvero quando tutti dovrebbero essere più buoni.

Altro che bontà o solidarietà, quanto accaduto è a dir poco vergognoso. Il mondo del calcio, dopo aver saputo della denuncia shock dell’atleta, ha espresso il massimo cordoglio e vicinanza da parte del calciatore.

Proprio quest’ultimo, dopo alcuni giorni trascorsi dall’aggressione, ha voluto raccontare quanto successo con un post pubblicato sul suo canale ufficiale di Instagram in cui ha rivelato tutti i dettagli del caso.

Non si è fatta attendere la solidarietà da parte dei suoi compagni ed anche coloro che, in passato, hanno giocato con lui. Atleta che ha un trascorso importante in Italia dove ha vestito le maglie di alcuni club.

Mondo del calcio sconvolto, brutale aggressione all’atleta: la denuncia shock

Momenti da incubo quelli che ha vissuto l’ex conoscenza della Serie A, Stephane Omeonga. Il classe ’96 è stato brutalmente aggredito dalla polizia. Il tutto è avvenuto a bordo di un aereo, durante il volo Roma-Tel Aviv. Secondo quanto raccontato dal centrocampista, dopo essere salito a bordo, ha preso regolarmente posto. Fino a quando uno steward non gli si è avvicinato per un presunto problema con i documenti. La richiesta del lavoratore è che l’atleta lasciasse, quanto prima, il velivolo. Il calciatore, dopo aver chiesto che tipo di problema fosse, ha confidato nella validità dei suoi documenti e non ha accettato la richiesta dello steward.

La situazione è andata a degenerare fino a quando, a bordo dell’aereo, non è salita la polizia che lo ha aggredito e poi ammanettato, fino a farlo scendere con la forza dal velivolo. Il calciatore (con un passato in Italia tra le fila di Avellino, Genoa e Pescara) stava rientrando in Israele dove milita con il Bnei Sakhnin (Serie B), club conosciuto visto che militano atleti sia ebrei che arabo-israeliani. Non solo: dal suo profilo social il 28enne ha pubblicato anche un filmato di quanto gli è successo, ovvero dei due poliziotti che lo costringono ad alzarsi prendendolo prima per il collo e poi portarlo fuori con la forza.

Brutale aggressione in aereo
Aggredito l’ex Genoa, Stephane Omeonga – IlRomanista.it (Foto LaPresse)

Brutale aggressione al calciatore, la denuncia shock: “Picchiato dalla polizia”

Finita qui? Purtroppo no per Omeonga che, successivamente, ha rivelato che l’aggressione è continuata anche all’esterno dell’aereo. Ovvero dove i testimoni non potevano vedere nulla. Una scena drammatica quella raccontata dal calciatore: “La polizia mi ha gettato a terra e mi ha picchiato. Uno di loro mi ha premuto il ginocchio contro la mia testa. Ammanettato come un criminale. Dopo l’arrivo dell’ambulanza ero in stato di shock e non riuscivo a rispondere alle domande dei paramedici. Dalla radio dell’auto della polizia ho sentito dire: “Ha rifiutato le cure mediche, va tutto bene’. Nulla di più falso. Avevo chiesto io di portarmi in ambulanza, avevo paura della polizia“.

Omeonga racconta di essere stato poi messo in una stanza grigia, senza avere contatti con nessuno, una umiliazione per lui. Dopo il danno anche la beffa: dopo essere stato rilasciato aveva scoperto che un agente di polizia lo aveva anche denunciato per lesioni (molto probabilmente causate durante l’arresto). Una cosa alquanto assurda visto che l’ammanettato era stato proprio il calciatore. Nonostante siano passati giorni da quel brutale episodio non ha ricevuto alcun tipo di giustificazione per il suo arresto. “Come uomo e padre non posso tollerare questa forma di discriminazione. Molta gente è vittima di questi episodi perché nera. Dobbiamo essere uniti e alzare la voce” ha concluso.