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“Piangeva come un bambino” | Roberto Baggio, il mondo gli è crollato addosso: mai visto in queste condizioni

Roberto Baggio con la maglia della Nazionale - Lapresse - Ilromanista.it
Roberto Baggio con la maglia della Nazionale – Lapresse – Ilromanista.it

La vicenda del campione italiano ha scosso un po’ tutti. Non solo un ricordo ma un momento che l’ex calciatore rivive ogni giorno.

Dai campi di Caldogno al Pallone d’Oro. Un talento inesauribile. La storia di Roberto Baggio è una di quelle pagine di sport che tutti devono conoscere.

Vent’anni fa il campione si è ritirato e tutto il movimento ha perso qualcosa. L’ultima gara con la nazionale il 28 aprile, in un’amichevole contro la Spagna disputata a Genova e finita 1 a 1, con la sua ultima squadra, il Brescia, il 16 maggio a San Siro.

Una carriera impreziosita da 643 gare e 318 gol complessivi: 27 in azzurro, 291 con le squadre in cui ha militato, ovvero Lanerossi Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter, Brescia. Un palmares che parla forte e chiaro: due scudetti, una coppa Italia, una coppa Uefa. Nel 1993 il premio che ogni calciatore sogna sin da bambino, il Pallone d’Oro.

Eppure per descrivere Baggio non basterebbero questi numeri. Il campione e l’uomo camminano fianco a fianco. Un’intera generazione ha fatto davvero fatica a dimenticarlo. Un calciatore che ha rappresentato qualcosa di molto più speciale di un semplice pallone che rotola.

Certi legami non si dimenticano

I compagni di squadra hanno avuto il piacere e l’onore di condividere lo spogliatoio con un campione. In tanti hanno voluto ricordare il Baggio uomo. Savoini, leggenda della Lanerossi Vicenza, una volta lo ha definito così: “Il campione arriva che non te ne accorgi neanche; è come il fungo migliore, che lo trovi senza andarne in cerca, solo passandoci accanto per caso”.

C’è stato un momento particolare che ha però scosso molto Roberto Baggio ed è stato quello relativo alla scomparsa del suo ex tecnico e mentore Carlo Mazzone. Il nipote Alessio, come riportato da Il resto del Carlino, ha aperto un profilo sui social per far continuare a vivere l’istrionico personaggio.

Carlo Mazzone nella sua Ascoli - Lapresse - Ilromanista.it
Carlo Mazzone nella sua Ascoli – Lapresse – Ilromanista.it

Lacrime di commozione

Quando nonno è morto, Baggio chiamò a casa e lo sentii piangere come un bambino al telefono, parlando con la nonna. Ci è stato molto vicino”. Il racconto di Alessio è un colpo al cuore per i familiari e le persone che hanno apprezzato Carletto.

Proprio nel periodo più significativo per ogni famiglia, quello delle festività natalizie, il ricordo di Mazzone vive ancora. In tanti sono convinti che se la stia prendendo con qualche arbitro da qualche parte.