È già sbarcato a Trigoria | Roma, alla fine è tornato davvero: foto ufficiali e strette di mano
Gennaio, tempo di mercato: uscite, acquisti e uno sbarco di nuovo a Trigoria: alla fine è tornato davvero alla Roma.
Sarà un mese di fuoco per la Roma. Florent Ghisolfi, insieme alla squadra mercato giallorossa dovrà accompagnare alla porta chi non farà più parte del gruppo squadra a disposizione di Claudio Ranieri, ma anche dare il benvenuto alle new entry.
Due tipi di new entry. Quelli che gioco-forza andranno a rimpolpare l’attuale rosa, lasciata incompleta dalla fallimentare strategia figlia dell’ex CEO Lina Souloukou, indotta dai Friedkin alle dimissioni dopo l’esonero di Daniele De Rossi.
Ma anche i nuovi che già da ora entreranno nella Roma che verrà. Sì perché a causa di quella falsa partenza che ha già sollevato due allenatori in seno alla panchina giallorossa, i capitolini hanno poco da chiedere a questo campionato.
Difficile, quasi impossibile la rimonta verso quella zona Champions che era l’obiettivo di inizio anno ora più facile (usando un eufemismo) raggiungere tramite il successo in Europa League piuttosto che attraverso uno dei quattro-cinque posti a disposizione dell’Italia per la qualificazione alla corsa alla Coppa dalle Grandi Orecchie.
Girano tanti nomi
Un terzino e un difensore, non Mingueza offerto dal Celta Vigo a cui si preferisce Marmol del Las Palmas, un centrocampista se Pellegrini o Paredes dovessero veramente partire, il sostituto di Le Fee in procinto di passare al Betis, un vice Dovbyk (Beto) nel caso in cui la Roma riuscisse a piazzare Shomurodov, già offerto a Cagliari, Empoli e Venezia.
Questi i primi sommari nomi usciti all’alba del mercato di gennaio. Tra questi anche un gradito ritorno a Trigoria, quello di Amantino Mancini, brasiliano portato in giallorosso da Franco Baldini, girato in prestito al Venezia, prima di una esperienza di sei anni alla Roma. Cinque anni indimenticabili, “meravigliosi” come riassunti dal diretto interessato
Ranieri fa gli onori di casa
Con Claudio Ranieri a far gli onori di casa, Mancini ha riavvolto il nastro: “È motivo di felicità e orgoglio tornare in quella che è stata la mia casa. Sono stati sei anni meravigliosi, indossare questi colori è difficile perché l’ambiente è molto caldo ma io sono grato a questo club”.
Mancini è rimasto stregato dalla trasformazione di Trigoria, nonostante il cambiamento il brasiliano ha fatto un piacevole tuffo nel passato: “Sono arrivato a Roma da ragazzino, era la mia prima esperienza all’estero in una squadra così importante, bello rivivere quei momenti”. Sentiment contraccambiato, quanto servirebbe uno come Mancini a questa Roma.