Edin Dzeko, il ritorno che non si aspettava nessuno | Last dance in Serie A con questa maglia
L’attaccante bosniaco può tornare nel Paese che ha sempre amato. Un’operazione di mercato lampo per la gioia dei tifosi.
Quasi 400 gol in carriera e quell’esultanza come un rito scaramantico. Edin Dzeko sa bene come punire le difese avversarie, approfittando di ogni minima disattenzione.
Lo ha dimostrato con le maglie di Manchester City, Wolfsburg, Roma e Inter. Lo sta dimostrando ancora oggi in Turchia, alla veneranda età di 38 anni. In Italia abbiamo ammirato un giocatore completo, elegante e sempre pronto a dare il meglio per la squadra.
In nerazzurro ha persino sfiorato la vittoria della Champions League. Un trionfo che avrebbe reso ancora più memorabile un percorso da grande protagonista. Erano i primi anni duemila quando nasceva la figura di un centravanti che sapesse dialogare con la squadra oltre a segnare gol decisivi.
L’ultimo scenario vorrebbe un rientro nel bel paese di un calciatore che ogni allenatore vorrebbe. La finestra di gennaio potrebbe essere il momento giusto per ricongiungersi e completare il lavoro iniziato soltanto qualche anno fa.
Pronto a fare la differenza
Basta andare a leggere le statistiche del centravanti bosniaco per rendersi conto di quanto sia ancora letale in area di rigore avversaria. Un calciatore perfetto per risolvere il problema del gol e mettere in cascina punti importanti.
In Serie A ci sarebbero almeno due club pronti a scommettere nuovamente su di lui. Sei mesi per centrare l’obiettivo e poi riparlare di futuro. A fine stagione Dzeko avrà infatti 39 anni e le strade che portano al successo potrebbero rivelarsi un po’ troppo in salita.
Ritorno al futuro
È bizzarro pensare a due club che hanno già apprezzato da vicino il calciatore del Fenerbahce farsi sotto nuovamente per riaverlo. Roma e Inter potrebbero pensare a Dzeko per rinforzare il reparto avanzato. Obiettivi differenti ma la stessa ambizione di prendere un calciatore ancora importante.
Nella Capitale servirebbe un vice Dovbyk mentre a Milano l’impatto di Arnautovic e Correa è stato nettamente insufficiente. Cuore o ragione? Un ritorno romantico o la possibilità di vincere un altro trofeo? Ora la palla passa al diretto interessato. In fondo basta metterla in fondo alla rete.