Costretto a dormire in una Fiat Panda: da pupillo di Zeman all’elemosina in strada | Non meritava questa fine
Era uno dei pupilli di Zeman, adesso si trova costretto a dormire in una Fiat Panda e chiede l’elemosina in strada
Non tutti i calciatori, una volta che appendono le scarpette al chiodo, hanno un futuro roseo. Difficile pensarlo dopo quello che hanno guadagnato nel corso della loro carriera.
Ci sono anche personaggi che, invece, stanno tutt’ora affrontando dei momenti terribili. A tal punto da vivere all’interno di una Fiat Panda e chiedere l’elemosina in strada alla gente.
Il calcio gli ha dato tanto ma gli ha tolto anche molto. Proprio come confermato, anni fa, nel corso di una intervista. Non un calciatore qualsiasi visto che il suo cognome fa scendere più di qualche lacrima ai nostalgici.
Uno che in passato ha fatto le fortune di un certo Zdenek Zeman che lo considerava uno dei suoi pupilli. Purtroppo, però, qualcosa è andato decisamente storto nella sua vita.
Dall’essere il pupillo di Zeman e vivere per strada, la triste storia dell’ex campione
Pochi mesi fa il calcio italiano, ma soprattutto quello mondiale, ha perso una delle figure più importanti: il re di Italia ’90, ovvero Totò Schillaci, stroncato da un brutto male che non gli aveva lasciato scampo. Un personaggio che, appunto, con il calcio si è tolto delle bellissime soddisfazioni. Chi non le ha avute, invece, è stato suo cugino Maurizio. Anche lui nativo di Palermo, nel ’62, ha iniziato la carriera calcistica con la squadra della sua città a 17 anni. Poi la chiamata che ogni atleta desidera: quella della Serie A. A credere in lui la Lazio che gli fa firmare un importante contratto.
Sembrava l’inizio di una fantastica vita ed invece si è trasformato in un incubo senza fine. Dopo le sue prime esperienze nel mondo del calcio ha iniziato ad avere non pochi problemi di salute. In una intervista puntò il dito contro i medici sociali che lo etichettarono come un “malato immaginario”. Insomma, una persona senza carattere. Lo accusavano che non avesse voglia di giocare, quando la verità era un’altra: aveva lo scafoide del piede destro lesionato e in necrosi. Nessuno gli credeva nonostante lanciasse allarmi. Poi il trasferimento al Messina, in Serie B, dove si sottopose ad una stratigrafia.
Nessuno gli credeva, poi la triste realtà: prima viveva in una Fiat Panda
Purtroppo, però, per la diagnosi era già troppo tardi visto che la sua carriera sportiva è stata compromessa del tutto. Tanto è vero che dovette appendere le scarpette al chiodo a soli 31 anni. Dopo il ritiro, però, le cose vanno a peggiorare sempre di più visto che “conosce” l’eroina. Oltre a vivere un forte senso di solitudine, Maurizio arriva alla povertà estrema. Tanto da vivere in strada e chiedere l’elemosina alla gente in strada per le vie di Palermo. Non si sarebbe mai aspettato di arrivare a tanto. Fino a pochi anni fa viveva in una Fiat Panda.
Grazie all’aiuto di un amico vive in un piccolo appartamento in affitto. Ha voglia di ricominciare a vivere e, soprattutto, di lavorare. Poi afferma: “Ho 60 anni e ho giocato solo a pallone, chi mai mi assumerebbe?”. Con Totò il rapporto non è mai stato dei migliori. Da parte dell’ex centravanti azzurro non è mai arrivato alcun aiuto economico. Basti pensare che i loro rapporti si sono interrotti definitivamente nel 1989. Del calcio non ne vuole più sapere visto che gli ha dato tanto, ma gli ha tolto anche di più.