“Con questa denuncia non giochi più”: dalla Serie A alle manette | Calci e pugni prima dell’arresto
L’incredibile storia del calciatore e un episodio che non dimenticherà facilmente. Ecco che cosa è successo.
Una vicenda extra campo dai contorni molto delicati che può incidere in maniera importante, se non decisiva sulla carriera del calciatore. Non dovremmo raccontare mai più episodi del genere ma la cronaca è ricca ogni giorno di eventi come quello che è appena accaduto.
Non sarà facile a questo punto, considerata l’eco mediatico della vicenda, trovare una squadra e continuare a svolgere la professione che più si ama. Le immagini e i video che hanno cristallizzato questa vicenda stanno facendo il giro del web e non solo.
Tutti, amanti del calcio e non, si stanno facendo un’opinione su quanto successo. Ci potrebbero essere anche motivi di natura politica o forse si rischia di cadere in facili strumentalizzazioni. Non cambia tuttavia la sostanza di quanto successo così come la gravità dell’episodio in particolare.
Ci sono dei dettagli in particolare che gettano nello sconforto e nella preoccupazione il protagonista dell’intera vicenda. Anche i familiari e gli amici dell’atleta hanno vissuto delle ore di terrore. Ecco che cosa è successo.
Una situazione surreale
Stiamo parlando della triste vicenda che ha colpito Stephane Omeonga, ex calciatore del Genoa, sull’aereo preso a Roma. L’atleta è stato arrestato e si è arrivati a parlare di episodio di razzismo nei suoi confronti. Ci sono elementi per credere alla versione del calciatore.
Stephane Omeonga ha trascorso la vigilia di Natale in famiglia in Belgio e, la mattina di Natale, ha fatto scalo a Roma prima di prendere l’aereo diretto a Tel Aviv, in Israele. Come riporta Virgilio, “Dopo aver superato i controlli, il giocatore è salito a bordo dell’aereo. “Nella mia testa ero già in Israele”, ha raccontato al Corriere della Sera. Uno steward, però, lo ha chiamato e gli ha detto: “Ci sono problemi con il passaporto. Devi scendere, se no devo chiamare la polizia”.
Calci e pugni prima dell’arresto
Dal racconto del calciatore però emergono dettagli molto gravi che riguardano razzismo e violenza. Nell’intervista al Corriere della Sera, Omeonga ha raccontato: “Sono caduto a terra con le manette. L’agente mi ha messo un ginocchio sul petto e l’altra gamba di fianco alla testa”.
Il calciatore ha parlato anche di un pugno: “L’agente mi ha spinto contro la finestra e mi ha tirato un pugno in faccia”. Una grande “umiliazione” dopo essere stato trattato come un “criminale” davanti a tutti. Ora ci vorrà del tempo per archiviare quanto successo (nel frattempo il calciatore è tornato a casa) e pensare nuovamente al calcio.