“5 ore di flebo”: Serie A, fuoriclasse argentino in fin di vita | Compagni e tifosi in stato di shock
![Il logo della Serie A - Foto Lapresse - Ilromanista.it](https://www.ilromanista.it/wp-content/uploads/2025/02/Il-logo-della-Serie-A-Foto-Lapresse-Ilromanista.it_.jpeg)
Il top player albiceleste è stato costretto a sottoporsi a cinque ore di flebo, attimi di panico per tutto il calcio italiano
In Italia sono stati molti i giocatori argentini che hanno lasciato un’impronta indelebile. Il primo della lista non può che essere Diego Armando Maradona che ha regalato ai tifosi del Napoli dei successi, delle reti e dei momenti che non saranno mai cancellati.
A cavallo tra la fine del millennio e i primi anni del 2000 un suo connazionale è stato grande protagonista in una Serie A che era il campionato più competitivo del Mondo, con i più grandi top player dell’epoca che militavano nei club italiani.
Un centrocampista in grado di unire grinta a dinamismo, dotato di un gran fisico e di un temperamento fuori dalla norma. Un carattere vulcanico non solo sul terreno di gioco, dove si è fatto riconoscere per l’aggressività nei confronti degli avversari, ma anche per alcuni episodi che hanno segnato la sua carriera.
La sua prima esperienza italiana è stata tra le fila della Lazio, con cui ha vinto una Coppa delle Coppe e l’ultimo Scudetto della storia dei biancocelesti.
Una carriera segnata dalla dipendenza da alcool
Si è poi trasferito al Parma e poi all’Inter, la sua parentesi più negativa, con una sola rete, prima di tentare il rilancio in Premier League e ritornare in Sud America.
Lui è Matias Almeyda che si è raccontato a cuore aperto nel libro autobiografico Almeyda, anima e vita, in cui ha confessato la dipendenza da alcool, con un episodio che riguarda il periodo in cui indossava i colori nerazzurri.
![Mathias Almeyda in campo con la maglia dell'Inter - Foto Lapresse - Ilromanista.it](https://www.ilromanista.it/wp-content/uploads/2025/02/Mathias-Almeyda-in-campo-con-la-maglia-dellInter-Foto-Lapresse-Ilromanista.it_.jpeg)
La corsa in ospedale dopo essere finito in coma etilico
Il coma etilico a un passo: “Bruciavo tutto negli allenamenti, ma vivevo al limite. Una volta ad Azul, il mio paese, ho bevuto cinque litri di vino, come fosse CocaCola, e sono finito in una specie di coma etilico”.
La società del patron Massimo Moratti ha nascosto tutto: “Per smaltire, ho corso per cinque chilometri, finché ho visto il sole che girava. Un dottore mi ha fatto 5 ore di flebo. Sarebbe stato uno scandalo, all’epoca giocavo nell’Inter. Quando mi sono svegliato e ho visto tutta la mia famiglia intorno al letto, ho pensato che fosse il mio funerale“.