Sanzione dai 2 ai 4 anni: ultim’ora Sinner, la pena è rovinosa | I tifosi si rifiutano di crederci
Cresce la tensione in merito al processo per doping che coinvolge Jannik Sinner. Il fuoriclasse del tennis mondiale rischia 4 anni di stop
Il conto alla rovescia è partito da tempo, ma è inevitabile che più ci si avvicina all’ora X e più paura e angoscia la facciano da padrone. Il 16 e il 17 aprile prossimi davanti ai giudici del TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport, avrà luogo l’attesissima udienza che vede nel ruolo di ‘imputato’ il nostro Jannik Sinner.
Secondo l’accusa formulata dalla WADA, l’agenzia internazionale antidoping, il fuoriclasse altoatesino e numero uno del tennis mondiale si sarebbe macchiato nella vicenda del Clostebol, lo steroide anabolizzante di cui sono state ritrovate tracce in quantità infinitesimali, di grave negligenza.
È stata invece di parere opposto l‘ITIA, l’International tennis integrity agency, che ha assolto completamente Sinner proprio in quanto non responsabile di quanto accaduto. Secondo l‘ITIA infatti il fuoriclasse azzurro non poteva sapere che il fisioterapista per curare una ferita aveva utilizzato una pomata contenente la sostanza dopante.
La sentenza di assoluzione è stata però impugnata dalla WADA che ha inoltrato ricorso al TAS. Un calvario vero e proprio iniziato quasi un anno fa quello vissuto da Sinner che nonostante tale spada di Damocle sulla testa riesce a giocare e a vincere come se niente fosse.
Jannik Sinner, l’annuncio fa tremare tutti: rischio di maxi squalifica
L’attesa ora è tutta rivolta all’udienza di metà aprile quando spetterà al TAS di Losanna stabilire chi ha ragione. In caso di verdetto particolarmente sfavorevole Jannik Sinner rischierebbe seriamente di veder compromessa la sua carriera.
Se infatti il TAS dovesse decidere per una condanna Sinner potrebbe essere sospeso per un minimo di un anno, come ha ribadito la CEO dell’ITIA Karen Moorhouse ai microfoni di Tennis365.
Sinner, la carriera è appesa a un filo: tutti i dettagli
La Moorhouse ha chiarito ulteriori significativi dettagli: “Se risulti positivo a una sostanza vietata il punto di partenza per una sanzione è di quattro anni. Se riesci a dimostrare che l’assunzione non è stata intenzionale, la pena si riduce a due anni. Se invece riesci a dimostrare che non c’è stata colpa allora non c’è alcuna sanzione“.
Attenzione però alla cosiddetta ‘negligenza significativa‘, che prevede fino a due anni di squalifica. “La crema utilizzata dal suo team non era alterata ma conteneva esattamente ciò che era scritto sull’etichetta – ha aggiunto la Moorhouse -. Non essendoci contaminazione, il range di sanzione possibile per Sinner parte da un minimo di un anno“.