Guidavo Ferrari e guadagnavo milioni | Oggi sono ridotto sul lastrico: Capitale in lacrime per l’ex Capitano
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Deriva incredibile per l’ex capitano: è passato dalla gloria e dal successo al lastrico. E’ caduto in rovina: ecco cosa è successo.
La deriva che può colpire ex campioni del mondo del calcio è una tematica che ha suscitato diverse riflessioni nel corso degli anni. Spesso, i calciatori che raggiungono la gloria e l’indipendenza economica durante la loro carriera, tendono a vivere un periodo di euforia che li porta a fare scelte finanziarie rischiose.
Talvolta perdono il controllo della loro vita privata e non sono pronti per il post-carriera. L’elevato guadagno che accompagna il successo calcistico, infatti, non è sempre gestito con la dovuta attenzione e prudenza. Molti ex calciatori si ritrovano improvvisamente senza le risorse economiche su cui contavano.
Questa deriva è inoltre accompagnata anche dalla difficoltà nel reintegrarsi nella società civile dopo anni vissuti in un ambiente ristretto come quello calcistico. Spesso, la fama che hanno acquisito durante la carriera non basta a sostenere la loro vita una volta terminato il loro percorso sportivo.
A volte, a peggiorare la situazione, ci sono anche vizi personali, investimenti sbagliati o situazioni complicate dal punto di vista familiare che li rendono vulnerabili. Ci sono tantissime storie di ex calciatori caduti in rovina una volta aver terminato la loro carriera.
La deriva di Neill
Un esempio è Lucas Neill. L’ex capitano del West Ham e della nazionale australiana è caduto in disgrazia ed è passato dal guadagnare 2,5 milioni di sterline all’anno e dal guidare Ferrari negli anni del massimo successo, ad abitare in un appartamento in affitto.
L’ex difensore ha patito sulla propria pelle cosa significa passare dalla ricchezza alle difficoltà economiche. Ha dovuto anche affrontare il rischio di una condanna a 3 anni di carcere per le accuse di aver nascosto denaro ai creditori dopo essere stato dichiarato fallito.
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L’ex capitano del West Ham racconta la sua storia
A causa delle indagini sul fallimento, Neill è rimasto in bancarotta per 7 anni e ciò gli ha impedito di possedere una casa propria o di stipulare un contratto di telefonia mobile: “Ci sono stati alcuni momenti davvero umilianti. Ad esempio alle 7:55 di una mattina, prima di andare a scuola, i miei figli aprirono la porta agli ufficiali giudiziari che cercavano di riscuotere una fattura comunale per 400 sterline.
La gente non poteva crederci, ma non mi era rimasto più nulla. Avevo toccato il fondo, dopo 20 anni di carriera calcistica e tutto il mio duro lavoro”. Dopo anni di difficoltà, adesso Neill sta ricostruendo la sua vita, allenando una squadra femminile e lavorando come project manager per un’azienda digitale locale.