“Vedeva più lontano di tutti”: Pruzzo, l’ultimo ricordo è straziante | Roma in lacrime per l’amatissimo bomber

Roberto Pruzzo per i tifosi della Roma è stato il bomber. Durante un’intervista ha ricordato commosso una figura chiave per la sua carriera

Per tutti i tifosi della Roma, in particolare chi ha più di qualche capello bianco in testa, Roberto Pruzzo è stato e sarà sempre il Bomber, quello con la B maiuscola. Ruvido e un po’ burbero, ‘O Rey’ di Crocefieschi si scioglie quando parla della squadra in cui ha militato per dieci lunghissimi anni.

Nell’estate del 1978 Pruzzo era il centravanti più ambito sul mercato: nato e cresciuto nel settore giovanile del Genoa era esploso in Serie A con la maglia rossoblù attirando a suon di gol l’interesse delle grandi del nostro campionato.

A sorpresa tra le due litiganti Juventus e Milan fu la Roma di Gaetano Anzalone a spuntarla: Pruzzo finì in giallorosso in cambio di 3 miliardi di lire e il prestito di Bruno Conti. Dopo un avvio non proprio esaltante il bomber genovese cominciò a segnare gol a raffica.

Decisivo è stato il suo contributo alla crescita della squadra che nell’anno di grazia 1982-83 conquistò lo scudetto, il secondo della storia romanista. Nel corso del suo decennale percorso in maglia giallorossa Pruzzo ha conquistato per tre volte il titolo di capo cannoniere.

Pruzzo, il ricordo struggente: tifosi in lacrime

Qualche giorno fa l’ex centravanti ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha ricordato i tempi andati e soprattutto le grandi impresa compiute dalla grande Roma di Nils Liedholm e dei tanti campioni che vi militavano.

Uno su tutti, Paulo Roberto Falcao: “Lui era davvero divino, anche se si rifiutò di calciare uno dei rigori nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool”. Proprio quella partita rappresenta ancora oggi il grande rimpianto della sia carriera. “Ci penso ancora oggi, mai provata una delusione del genere“.

Pruzzo, quel rapporto speciale con un grande uomo: parole splendide

La figura, l’uomo che ha cambiato la storia e la carriera di Roberto Pruzzo porta il nome di Dino Viola, lo storico presidente della Roma che dopo aver acquistato la società nel 1979 realizzò il sogno di  vincere lo scudetto dopo quarant’anni di digiuno.

Pruzzo ancora oggi si commuove quando pensa al suo vecchio patron: “Il presidente vedeva più lontano di tutti, costruì la Roma tassello dopo tassello. Mi voleva bene, dopo le trasferte tornavo spesso in macchina con lui“.