È morto alla fine del match: “Insufficienza cardio-respiratoria” | Roma e Cagliari sconvolte: non aveva nemmeno 30 anni

Terribile lutto quello che ha colpito sia la Roma che il Cagliari, è morto dopo la fine del match: insufficienza cardio-respiratoria
Altri tre punti pesantissimi quelli che ha ottenuto la Roma nel pomeriggio di domenica 16 marzo. Una sfida per nulla semplice contro un Cagliari, ben messo in campo, che ha rischiato addirittura di fare il colpaccio all’Olimpico.
Solo un grande Mile Svilar (nominato migliore in campo) ha permesso ai suoi di consolidare il risultato e di mantenere la porta inviolata. Peccato, però, che dalla gioia di un importante risultato è arrivata una bruttissima notizia.
Un terribile lutto quello che ha colpito i giallorossi. Il tutto è avvenuto al termine dell’incontro. Secondo quanto riportato da alcuni siti sembra che il giovane sia deceduto per insufficienza cardiorespiratoria.
Per la vittima non c’è stato nulla da fare. Inutili tutti i tentativi di salvargli la vita da parte dello staff medico che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Lutto per la Roma, è morto dopo il match col Cagliari: giallorossi distrutti
Quando si disputa il match contro il Cagliari è inevitabile non pensare a quanto successo il 16 marzo del 1969. In quella occasione, però, la squadra capitolina giocava in trasferta. La mente, però, porta alla morte, a soli 25 anni, di Giuliano Taccola. L’ex calciatore giallorosso è stato ricordato, alla grande, allo stadio “Olimpico”. La sua morte, però, ha delle controversie. La squadra, all’epoca dei fatti, era allenata da Helenio Herrera. Taccola stava vivendo una stagione da incubo: influenze improvvise, problemi cardiaci, operazione alle tonsille, bronchite e polmonite. Insomma, il peggio per un atleta. Dopo una tournée in spagna ritornò malato.
Venne operato alle tonsille: operazione tutt’altro che semplice visto che perse molto sangue. Per il chirurgo che lo operò non c’erano dubbi: la sua stagione doveva terminare proprio quel 5 febbraio, giorno dell’operazione. Non per la Roma che lo giudicò arruolabile. Dopo gli allenamenti e partite al calciatore arrivava la febbre. Sempre. Le sue condizioni peggioravano con il trascorrere dei giorni. Il 13 marzo di quell’anno il suo nome venne inserito nella lista dei convocati per il match di Cagliari. La sera prima si sentì male, ma il medico della Roma non dispose il ricovero in ospedale.

Morto dopo il match col Cagliari, tantissimi i dubbi: il dolore del mondo giallorosso
La mattina del match si fece una doccia, ma svenne. Quella partita non la giocò, la vide in tribuna e poi raggiunse i compagni nello spogliatoio. Nessuno, però, pensò che dopo aver bevuto una bibita fu vittima di un malore fatale. Tutti inutili i tentativi di rianimarlo: Taccola si spense a 25 anni.
Da quel momento, a distanza di anni, sono tanti gli interrogativi sulla sua morte che lascia altrettanti dubbi. Il 20 marzo del ’69, presso la “Basilica di San Paolo fuori le Mura”, parteciparono oltre 50mila persone che diedero l’ultimo saluto ad un giovane sfortunato che andò incontro ad una morte che, molto probabilmente, si poteva evitare.