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“Dal bookmaker alla banca”: Calcioscommesse, un altro ex bianconero ha confessato | La situazione diventa gravissima

La situazione peggiora
Un altro ex bianconero ha confessato – IlRomanista.it (Pixabay Foto)

Scandalo calcioscommesse, un altro ex bianconero ha confessato: “Dal bookmaker alla banca”, la situazione peggiora

Dopo pochi mesi dall’ultima vicenda di calcioscommesse, che ha macchiato (ancora una volta) il calcio italiano, si ritorna a parlare nuovamente di questo caso.

Anche perché a vuotare il sacco, questa volta, ci ha pensato un ex calciatore bianconero che ha rivelato aneddoti che nessuno, fino ad ora, conosceva. Dichiarazioni che, inevitabilmente, hanno fatto il giro della rete.

Una grave dipendenza, la sua, per il gioco d’azzardo. Una vera e propria malattia da cui non riusciva affatto a disintossicarsi. Con il passare del tempo, però, la situazione andava a peggiorare. Sempre di più.

Per scommettere andava subito in banca a prelevare i soldi che aveva guadagnato, ogni mese, grazie al suo club. I suoi sogni di acquistare auto ed altri sfizi personali completamente andati in fumo. Come i soldi che ha speso con una disarmante facilità.

Calcioscommesse, l’ex bianconero vuota il sacco: “Dal bookmaker alla banca”

A distanza di tempo ha deciso di raccontare la sua bruttissima esperienza. Un cognome che, nel mondo del calcio, è molto conosciuto: Sturridge. Non ci riferiamo all’ex attaccante del Liverpool e della Nazionale inglese, ma di un suo parente: suo zio Dean. Anche quest’ultimo è stato un atleta, ma a differenza del nipote ha speso tutto quello che ha guadagnato in scommesse. Soprattutto nel periodo in cui non poteva dare il proprio contributo alle squadre in cui ha militato (tra queste Derby County, Leicester e Wolverhampton). Anche lui, in passato, ha fatto il suo come attaccante. Tanto da avere molto successo e realizzato altrettanti gol in Premier League.

A causa di alcuni infortuni se ne stava, comodamente, sul divano di casa e scommetteva. Proprio come se non esistesse un domani. Aveva il tempo e, soprattutto, la disponibilità economica. Più le scommesse aumentavano ed, automaticamente, più perdeva il controllo. Di questo, e molto altro ancora, ne ha parlato nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni della “BBC“.  “Andavo dal bookmaker alla banca. Scrivevo assegni ed andavo in filiale a prelevare soldi. Alla fine della giornata il mio conto in banca era in rosso“. Il tutto fa strano se si pensa che, in quella giornata, aveva migliaia di sterline.

La vicenda calcioscommesse dello zio di Sturridge
La triste vicenda dello zio di Daniel Sturridge, Dean – IlRomanista.it (Foto LaPresse)

Conto in rosso, tutta colpa del gioco d’azzardo: poi vide finalmente la luce

Non è stato facile disintossicarsi per Dean. Soprattutto perché ha vissuto per cinque anni e mezzo in un centro di recupero per persone malate di gioco. Proprio come lo era lui. Adesso, fortunatamente, tutto questo riguarda il passato. Tanto da essere diventato il nuovo ambasciatore della charity di supporto al gioco d’azzardo “Gordon Moody“. All’epoca dei fatti provava un mix di emozioni: dalla vergogna all’imbarazzo, passando per i sensi di colpi. E ne ha avuti tantissimi. Soprattutto con la sua famiglia. Il suo obiettivo, adesso, è quello di aiutare le persone in difficoltà che si trovano in questo tunnel senza via d’uscita. Dean, invece, con coraggio e forza è riuscito a vedere quella famosa luce in fondo al tunnel e ad uscirne.

Un problema, quella del gioco d’azzardo, iniziata quando era giovanissimo. Con il passare del tempo, dopo essere diventato un calciatore di fama mondiale, la situazione peggiorava sempre di più: “Ricordo che, al mio primo contratto, avrei dovuto acquistare una Ford Fiesta Firefly. Non riuscivo a pagarla perché avevo già perso quella somma poche ore dopo che era arrivata sul mio conto“. Un periodo nero in cui non riusciva ad essere sé stesso. Nemmeno con la sua famiglia. Adesso, però, è felice visto che è riuscito a mettere tutto alle spalle. Grazie alla moglie che un giorno, tornando prima da casa, lo vide dinanzi al televisore a guardare le corse dei cavalli ed a scommettere. Dopo nemmeno 24 ore si trovava in una riunione di scommettitori anonimi.