“26 punti di penalizzazione”: distrutta la storia di un grande club | Il calcio italiano sprofonda nel baratro
Il club costretto a ripartire da zero. La delusione dei tifosi e di chi invoca un trattamento diverso per altre squadre.
Il calcio dà e altre volte toglie. In questo caso specifico la delusione è davvero tanta e non sarà facile uscirne. I tifosi non possono crederci: la storia del club è stata sporcata dall’ennesima penalizzazione.
Uno scenario che in pochi avevano pronosticato. Un calendario con tappe sempre più ardue e ostacoli a ogni curva. Così è diventato semplicemente impossibile mettere insieme punti e provare a raggiungere gli obiettivi fissati a inizio campionato dalla società.
Per strada i tifosi sono rammaricati e delusi ma non si sarebbero mai aspettati un trattamento del genere. L’ennesima penalizzazione. Piove sul bagnato per un club storico che avrebbe potuto dire ancora la sua nella categoria di appartenenza.
Ora anche i tesserati cercheranno fortuna altrove, magari in una realtà che possa fornire maggiori garanzie a livello personale. Il calcio italiano si ritrova un’altra volta a interrogarsi in un momento assai delicato.
Penalizzazione eccessiva: ecco cosa è successo
Stiamo parlando di una delle vicende più tristi dell’ultimo periodo. Non solo a livello sportivo ma anche a livello sociale e culturale. Circa un mese fa è arrivata la stangata per il Taranto, il cui futuro è davvero appeso a un filo dopo essere stato estromesso dal campionato di Serie C.
Un utente su X ha commentato la vicenda, proponendo un ripido parallelismo con club molto più blasonati ed evidentemente considerati più potenti. Parole che hanno trovato la condivisione di tanti appassionati di calcio.
Tutti contro Gravina
“Cosa vuoi unire e cambiare, il Taranto piccolo club di serie C, nell’arco di due campionati ha avuto 26 punti di penalizzazione per stipendi non pagati, mentre ieri sera grazie a Report su Rai 3 abbiamo visto che ai potenti tutto è permesso. Questo è il calcio italiano che vuole Gravina”.
Secondo molti tifosi il calcio “dei grandi” gode di privilegi che nelle serie minori non esistono. Il presidente federale è ancora nell’occhio del ciclone e in molti vorrebbero le sue dimissioni.